Le Piccole Officine Politiche dell’Ufficio per la pastorale sociale e del lavoro dell’Arcidiocesi di Torino
La Scuola di formazione all'impegno sociale e politico, promossa dal nostro Ufficio, nel 2017, dopo la sesta edizione, si è evoluta e trasformata, nell’approccio ai temi della politica e del sociale,nell’impostazione e nella denominazione: non più scuola, bensì “officina”, anzi, si è sviluppata inuna serie di percorsi che prendono il nome di “Piccole Officine Politiche”.
Le Piccole Officine Politiche dell’Ufficio per la pastorale sociale e del lavoro dell’Arcidiocesi di Torino
Una prima scelta di differenziazione è relativa ai destinatari: non tutti hanno lo stesso approccio alla politica.
Schematizzando sono state individuate cinque tipologie:
- chi è solo spettatore di questo mondo,
- coloro che sono interessati senza un impegno diretto,
- chi è invece già coinvolto,
- quanti hanno responsabilità educative e sentono l’esigenza di approfondire questa tematica per affrontarla con le giovani generazioni,
- infine i giovani stessi.
Ogni “categoria” ha esigenze differenti, per cui abbiamo previsto cammini diversi; è questa una seconda particolarità: non un unico “programma”, bensì obiettivi e strumenti su misura per ciascun gruppo.
Da qui le cinque Officine:
- aperta,
- interessati,
- impegnati,
- educatori
- apprendisti.
Gli obiettivi di fondo sono sensibilizzare alla dimensione sociale e politica, informare, formare, far parlare in modo corretto di politica; dare vita a luoghi di confronto, diretti e virtuali; far conoscere la ricchezza della Scrittura e della Dottrina sociale della Chiesa come riferimenti che alimentano le convinzioni e le scelte; spingere al sentirsi coinvolti e responsabili, nonché all’impegno in prima persona. Si tratta di un percorso di ampio respiro, che necessita di tempi lunghi, di un costante lavoro di semina.
Gli interlocutori sono tutte le realtà ecclesiali, le parrocchie e i loro gruppi, le associazioni; ma anche il mondo della scuola e della formazione, soggetti politici quali le amministrazioni, le organizzazioni degli enti locali, come l’ANCI; le aggregazioni della società civile e tutti coloro che avviciniamo o che ci incrociano.
Perché Piccole?
Si deve partire da una dimensione che consenta alle persone di relazionarsi, di conoscersi e comunicare, per fare un lavoro di gruppo e collaborare. Poi per la consapevolezza che si costruisce mettendo uno accanto agli altri singoli mattoni. Ancora, in quanto riteniamo che ciascuno ha la possibilità di portare il suo contributo di carità: l’impegno politico e sociale è essenzialmente un fatto di carità, anzi, come afferma Papa Francesco nell’Evangelii Gaudium al numero 205, sulla scia dei suoi predecessori: «La politica, tanto denigrata, è una vocazione altissima, è una delle forme più preziose della carità, perché cerca il bene comune. Dobbiamo convincersi che la carità “è il principio non solo delle micro-relazioni […], ma anche delle macro-relazioni (Benedetto XVI, Caritas in Veritate, 642)”».
Perché Officine?
In quanto desideriamo siano luoghi di produzione, innanzitutto per contribuire, fornendo occasioni e strumenti, alla crescita continua delle persone e alla realizzazione della loro vocazione. In ogni contesto umano, quindi anche sui luoghi di lavoro, la persona dovrebbe essere il valore fondamentale, quindi l’elemento soggettivo dovrebbe precedere quello oggettivo relativo a ciò che il lavoro produce.
È con questo spirito che parliamo di officina; ma, chiarito questo, crediamo importanti le proposte e le realizzazioni che abbiamo offerto e quelle che offriremo. Non solo laboratorio, anche se l’elemento di ricerca e sperimentazione è utile, quindi, non solo occasione di formazione, come accadeva nelle vecchie officine di una volta, attraverso l’ascolto, il confronto con gli altri e l’esperienza, bensì soprattutto luoghi di lavoro e impegno comune.
Officine perché siamo convinti che sia necessario sporcarsi le mani, non solo progettare. Di nuovo, seguendo la parola del Papa, è significativo ricordare la tensione bipolare tra realtà e idea, dove la superiorità spetta alla prima, pur in un loro costante dialogo. L’idea deve «cogliere, comprendere e dirigere la realtà» (Evangelii Gaudium 232), ma la politica non può fermarsi alle proposte teoriche, o, peggio, alle promesse, deve concretizzare le idee per essere efficace.
Infine ci sembra significativo, a Torino, città storicamente operaia e di “boite” piccole o grandi, riparlare di officine e della concretezza del lavoro, qualunque esso sia.
Perché Politiche?
Piccole officine: ma di politica. In un periodo di difficoltà della politica, su scala globale, vogliamo spronare all’impegno, in una politica diversa, basata sullo stile del servizio e fondata sui valori. Un segnale di questi problemi è il numero delle elettrici e degli elettori che non partecipa al voto: oramai non fa più notizia se sono oltre la metà degli aventi diritto. Un altro è la crisi dei partiti e della militanza, in modo particolare per le giovani generazioni.
Certamente le motivazioni di tali scelte sono molte, ma vi sono, di fondo, una palese sfiducia diffusa e una domanda implicita di rinnovamento, che non può che passare attraverso un modo nuovo di guardare alla politica.
Ed è proprio a questo che puntano le “Officine”. Proporre non delle idee o delle scelte preconfezionate, bensì offrire occasioni, spunti, materiali, perché ciascuno, in base alla propria situazione, intraprenda o prosegua un percorso di impegno. Fornire alcune indicazioni, a partire dalla Dottrina sociale della Chiesa, che spingano a “vedere, giudicare e agire”, a lasciarsi conquistare da questo modo di vivere la carità, secondo le indicazioni della Scrittura e, in particolare, del capitolo 13 della prima lettera ai Corinzi.
Indicare valori di riferimento: lo stile di servizio, la centralità della persona, il perseguimento del bene comune, la destinazione universale dei beni, la sussidiarietà, la solidarietà e la giustizia, i diritti umani, la ricerca di strutture, istituzioni e regole più democratiche.
Una democrazia fondata sulla fraternità, che ingloba e supera l’uguaglianza e la libertà. Dalle iniziative devono emergere concrete prospettive, “prodotti”, altrimenti non sarebbero “officine”, strumenti di impegno e di lavoro per agire nella “realtà” e cambiarla. Proposte concrete che ciascuno porterà avanti come riterrà opportuno nella sua peculiare situazione.
Gli eventi
Molta importanza è stata attribuita alla comunicazione. Abbiamo aperto un sito WEB, che alimentiamo costantemente, con alcune rubriche fisse (“il fatto del mese”, “il testimone” “POP.data”), strumenti di lavoro (i documenti della DSC, l’archivio delle iniziative, gli articoli), informazioni sulle varie attività, video. Curiamo anche una pagina su Facebook, Youtube e Vimeo, con lo scopo di rilanciare brevi notizie, spunti, informazioni e documentazione delle iniziative. Il settimanale diocesano “La Voce e il Tempo” ci mette a disposizione una pagina mensile nella quale affrontiamo temi significativi di attualità, proponiamo una rubrica dedicata alle “Parole della politica”, forniamo informazioni su attività previste o svolte.
Ogni anno abbiamo organizzato un ciclo di incontri, all’interno dell’Officina interessati; insieme a educatori attivi nelle parrocchie e nelle associazioni abbiamo costruito occasioni di formazione per fornire strumenti utili a parlare di politica nei gruppi; con alcune persone impegnate in politica e amministratori locali sono stati organizzati momenti di confronto e riflessione comune; nel periodo di chiusura abbiamo offerto quattro webinar su altrettante tematiche legate alla pandemia che hanno coinvolto molte “facce nuove”.
Dall’inizio del 2020 è partita un’iniziativa di ampio respiro rivolta ai giovani e sostenuta da un contributo della Fondazione CRT, che vede convolte realtà quali l’AC e la GIOC, l’ANCI, il Dipartimento di psicologia dell’Università di Torino, per percorsi di avvicinamento e sensibilizzazione alla politica e al senso della partecipazione, rivolti a gruppi, associazioni, classi di scuole e della formazione professionale.
In generale in questi pochi anni l’Ufficio diocesano, con le Piccole Officine Politiche, è diventato sempre di più un riferimento per le varie componenti della chiesa locale e per chi si occupa di tali tematiche, rispondendo sempre a tutte le richieste pervenute.